Unire animali e musica non è affatto un azzardo e, anzi, è un assunto scientifico: la zoomusicologia è una branca tutt'altro che secondaria della musicologia contemporanea.
La nascita della zoomusicologia in senso moderno viene fatta risalire al 1983, anno della pubblicazione del saggio Musique, Mythe et Nature di François Bernard Mâche.
Secondo la definizione più diffusa ed universalmente accettata «la zoomusicologia studia l'uso estetico della comunicazione sonora presso gli animali». Comunque, anche fuor d'ambito prettamente scientifico, due delle modalità più interessanti per indagare la musicalità negli animali sono l’addestramento vocale (saper imitare un suono) e la sincronizzazione a un ritmo.
Un elemento che ancora sfugge è come sia possibile astrarre certe performance: se un leone marino può imparare a muoversi a ritmo certo non è una capacità evidente ma potenziale, che di solito usa ad altri scopi. Ma quali? Il modo migliore per rispondere a queste domande è osservare: cosa fa un animale mentre ascolta un brano piuttosto che un altro?
Charles T. Snowden, psicologo della University of Wisconsin, e David Teie, violoncellista della National Symphony Orchestra, sono autori negli Stati Uniti di un singolare studio sulle reazioni alla musica nelle scimmie Tamarin.
"La novità assoluta del progetto - spiega Teie al Washington Post - sta nel fatto che per la prima volta è stata creata una musica appositamente per gli animali". Le canzoni utilizzate nell'esperimento, infatti, sono state composte e suonate direttamente da Teie, tenendo conto delle tonalità e del ritmo caratteristici dei Tamarin. Alle scimmie sono state fatte sentire quattro canzoni, due più 'aggressive' ("sullo stile dei Metallica", ha precisato il compositore), altre due più 'rassicuranti' (paragonabili alle nostre ballate).
Gli animali hanno reagito diversamente al tipo di musica, scatenandosi o rilassandosi a seconda della canzone. Al contrario, sono apparsi pressoché insensibili alle canzoni 'per umani', mettendo in luce l'esistenza di gusti musicali specie-specifici. Forti dei risultati fin qui conseguiti, Snowden e Teie hanno espresso l'intenzione di estendere il programma ad altri mammiferi. Il violoncellista della National Symphony Orchestra è già al lavoro per creare delle canzoni da far ascoltare ai gatti. Gli esperimenti sono ancora in fase preliminare, ma Teie ha definito i risultati incoraggianti.
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