L’allergia agli animali non è data, come molti credono, dal pelo. La vera causa per cui si manifesta sono delle particolari proteine prodotte dalle ghiandole sebacee e salivari, che si accumulano nelle scaglie di pelle morta, nella saliva e nell’urina dell’animale.
Queste proteine si diffondono così nell’ambiente, andando ad intaccare soprattutto i tessuti di abiti, tendaggi, tappeti e le imbottiture di materassi, divani e poltrone. L’allergia si può manifestare, in base alla gravità, sotto diverse forme. Può provocare disturbi respiratori, legati all’inalazione di questi allergeni, prurito a naso, gola e palato, congiuntivite con arrossamento e lacrimazione degli occhi e, nei casi più gravi, attacchi d’asma.
Per evitare o almeno cercare di ridurre il problema, si possono usare degli accorgimenti particolari. Prima di tutto, è importante arieggiare quanto più possibile gli ambienti e utilizzare depuratori e filtri per cercare di purificare l’aria dalla presenza di queste proteine. È fondamentale lavare con estrema frequenza vestiti, tende, rivestimenti- di letti, divani e poltrone –oltre che la cuccia del nostro animale domestico, dove si annidano un gran numero di proteine.
Nei casi più gravi è possibile, sotto consiglio del medico, ricorrere anche a dei vaccini, che dovrebbero aiutare a combattere i sintomi e, con il tempo, rendere più leggero il problema dell’allergia. Purtroppo non esistono ancora cani e gatti “anallergici”, anche se ci sono delle razze che, per costituzione, producono meno proteine e che quindi sarebbero più indicate per la convivenza con persone che soffrono di questo problema. Una cosa però è sicura, l’allontanamento dell’animale, parte integrante della famiglia, viene considerato unicamente come ultima spiaggia e soltanto nei casi più estremi.
E voi cosa ne pensate?