Quando rientri a casa dopo una lunga giornata, il tuo cane è lì ad aspettarti, spesso già in agitazione un istante prima che tu metta la chiave nella serratura. Molti proprietari interpretano questo comportamento come un sesto senso misterioso o pura fortuna, ma in realtà c’è una spiegazione molto più affascinante e legata al superpotere principale dei cani: l’olfatto.
Per capire come funziona, bisogna entrare un po’ nella testa (anzi, nel naso) del nostro amico a quattro zampe. I cani vivono in un mondo dominato dagli odori. Dove noi vediamo muri e mobili, loro “vedono” strade di profumi, nuvole odorose e tracce chimiche che raccontano storie invisibili.
Questa capacità non si limita a riconoscere chi è passato di lì o se un altro cane ha marcato un albero. Si estende anche a una sorta di percezione del tempo che scorre.
Gli etologi hanno osservato che i cani riescono a prevedere il ritorno del proprietario collegando l’attenuarsi del suo odore all’orario. In altre parole, l’odore che lasci in casa quando esci inizia lentamente a svanire.
I cani, dotati di un olfatto fino a cento mila volte più sensibile del nostro, percepiscono questa dissolvenza con estrema precisione. Così imparano che quando il tuo odore diventa molto tenue, di solito coincide con il momento in cui torni. È una specie di “orologio dell’olfatto”, che non usa lancette o numeri ma molecole e intensità.
Questo spiegherebbe perché un cane che si abitua a un tuo preciso orario di rientro inizia ad agitarsi qualche minuto prima, apparentemente senza motivo. Non ha guardato l’orologio o sbirciato fuori dalla finestra: ha semplicemente annusato il tempo.
È come se per loro il profumo che lasciassi in casa fosse un’ombra che lentamente si accorcia, fino a indicare che è l’ora del tuo ritorno.
Gli studiosi stanno ancora cercando di capire fino a che punto i cani riescano a usare questo meccanismo. Alcuni esperimenti suggeriscono che il passare del tempo possa alterare in modo prevedibile la distribuzione delle particelle odorose nell’aria e che i cani ne siano perfettamente consapevoli.
Si tratta di un’abilità che noi possiamo solo immaginare: percepire la durata di un’assenza attraverso il naso.
Questa prospettiva rende ancora più speciale il legame che abbiamo con loro. Quando ti accolgono scodinzolando, non è solo perché hanno sentito il motore dell’auto o il rumore del cancello. È anche perché, in un modo che sfida la nostra comprensione, hanno “misurato” la tua mancanza nell’aria stessa della casa.
Per loro ogni rientro è il coronamento di un’attesa che hanno seguito non con l’orologio, ma col fiuto.
E la prossima volta che il tuo cane si mette a fissare la porta prima ancora che tu suoni il campanello, potrai sorridere sapendo che il tempo, per lui, ha un profumo tutto speciale: il tuo.